Articolo su La Repubblica, La Stampa, Italian Tech… etc… e se Morgan duettasse con l’intelligenza artificiale di Oberlunar?

Press Release

Penso che le cose accadono sempre per un motivo, c’è un filo sottile e nascosto che lega le persone, gli eventi, atomi che collidono, si uniscono, costruiscono e sciolgono legami. Forse è per questo che ho incontrato Marco Castoldi in arte Morgan. Forse, è stato solo un caso…
e chi lo dice che il caso accada veramente per caso?

Del resto in Italia non so quanta gente fa esperimenti come i miei…. e Marco insieme ad un tal Franco Battiato, pace e serenità alla sua anima, sono stati i primi sperimentatori italiani nel pop. Non ho idea deglii altri sviluppatori/compositori e a quale livello siano arrivati… ogni volta che mi guardo avanti non trovo nulla, e se mi guardo indietro trovo persone che parlano parlano ma concretizzano poco. Voci insistenti dicono che ho qualche primato nell’usare intelligenza artificiale per comporre. Sono solo voci?

Non voglio credere a questi primati… sono restati tali e non si sono mai evoluti… battutaccia… ma, alla fine sono stati suggellati da quello che è venuto in seguito. Quindi al di là dei primati, penso che nel mio piccolo ho portato una buona dose di innovazione nell’ambito della composizione generativa basata su intelligenza artificiale e non me ne pento affatto…

Del resto non mi sono alzato per caso una mattina e ho incominciato a far comporre le macchine al posto mio. È il mio lavoro progettare reti neurali, ho preso un master e un dottorato su queste cose ed ora, da ricercatore, insegno reti neurali in seminari unviersitari.

Fondamentalmente ho la fissa dell’intelligenza artificiale da quando ero molto piccolo, da quando ancora non esisteva un metodo effettivo per svilupparla, da quando era solo teorizzata nei film di Steven Spielberg.

Al mio diploma di liceo classico (nel 2005) ho presentato una tesina dove teorizzavo come sviluppare una intelligenza artificiale, ma l’intelligenza artificiale la conoscevo già da prima e ci ragionavo sopra da molto tempo…

Oberlunar e Intelligenza Artificiale su Repubblica

Non ci credete vero? Beh… Francis Oberlunar è cyber punk fino al midollo e fin dalla sua nascita. Avevo già fatto delle pubblicazioni che parlavano di intelligenza artificiale su alcune web-zine nei primi anni 2000… avevo poco più di 16 anni. Ecco un articolo pubblicato il 19 Marzo del 2004 su Informazione Libera Crew – Stampa Underground:

“Discorso sulle fondamenta di una Intelligenza Artificiale.

[File txt qui]

Ne volete ancora un’altro? Vaneggiavo su 2 vs 3 dimensioni… era un articolo pubblicato su Infezione01 e si intitolava:

“Intelligenza Artificiale Umana e Assoluta: Terza Dimensione e Teoria del Giudizio”

[File txt qui]

Ricordo questo articolo perchè è stato pubblicato il 6 Maggio del 2006 e scritto di getto il primo febbraio dello stesso anno in un momento di odio profondo verso l’impossibilità di realizzare una intelligenza artificiale. Non sono riuscito a recuperare tutti gli articoli ed un pò me ne rammarico… sono pur sempre un classe ’86 e le cose pubblicate da ragazzini sono cadute nell’oblio di server spenti e lontani. Ho sempre avuto un brutto senso del tempo, ho sempre avuto troppa fretta e paura, forse istintiva, che le cose che non riuscivo a fare subito non le avrei mai portate a termine.

Quello che ricordo di quegli anni è che avevo scritto una ventina di articoli, in un processo di amore ed odio verso quella fissa, costruivo e ricostruivo teorie filosofiche e mi interfacciavo sempre con i fallimenti filosofici prodotti dalle mie stesse speculazioni. Poi… gli impegni universitari e lavorativi mi portarono su altri fronti. Ormai scrivevo di AI a scopo divulgativo, per passione, senza nemmeno più immaginarmi di realizzarne una rete neurale che realmente funzionasse.

La realtà è che nei miei 15/16 anni di Università (Biotecnologie, Informatica, Ingegneria Informatica e poi Dottorato), lo studio da autodidatta della musica mi aveva completamente rapito. Volevo imparare a suonare il pianoforte, poi la chitarra, poi i sintetizzatori.. poi mi sono ritrovato a scrivere testi e musiche così, da un giorno all’altro, di getto, senza pensarci poi tanto.

È così, mi sono ritrovato a poco più di 30 anni a realizzare che ci sono voluti anni di studio e passione, anche completamente slacciati tra loro, per arrivare a risultati tangibili nella IA e musica. Nel tempo maturavo altre abilità in altri settori. Incominciarono a spuntare fuori le IA che imparavano a distinguere cagnolini da gattini… figuriamoci se pensavo ad una intelligenza capace di comporre musica! Eppure pochi anni dopo ne sviluppai una.

Rullo di tamburi… pieno lockdown, Febbraio 2020, arriva una telefonata alle 3 di notte… “Ciao sono Morgan” e Morgan compare proprio in questo scenario… con curiosità e spirito critico, con rispetto per la scienza, con una immensa umiltà e guardando tutto dall’alto della sua immensa cultura. Che gli altri pensino di lui quello che vogliono, io personalmente non ho mai incontrato una persona così intelligente, di cultura e appassionata all’inverosimile, un vero artista.

Da quel momento parlare con Morgan di intelligenza artificiale e musica, incominciare a divulgarla con spirito scientifico musicale su clubhouse all’inizio, poi su varie piattaforme, fino ad arrivare ad un seminario fatto all’Università di Firenze – ISIA è stato elettrizzante, edificante, pieno di momenti di elevata musica e cultura.

Voci chiamano altre voci, la melodia diventa circolare in orizzontale, l’armonia in verticale si muove a spirale e la curiosità esplode… con tutta questa bellezza sono ricomparsi anche i demoni del passato. Gente che ormai non sentivo da una vita, i classici vecchi amici che compaiono solo se gli fai comodo ricomparsero tutti. Li ho spenti tutti come cicche sulla sabbia… e non fumo nemmeno…

ed intanto La Repubblica, La Stampa, Italian Tech e altre testate pubblicano l’evento su scala nazionale e internazionale.

Oberlunar Morgan Intelligenza Artificiale Composizione Generativa

Morga Oberlunar Intelligenza Artificiale Composizione Generativa

Ancora una volta non voglio crederci… ma ci siamo ecco i links:

Italian Tech

La Repubblica

La Stampa

Il Secolo XIX

Here is also an English version!


Se vi scoccia andare su altri siti… beh ecco l’articolo in versione completa anche qui:

L’intelligenza artificiale (abbreviata come AI) sarà la protagonista dello sviluppo tecnologico dei prossimi decenni ma più in generale impatterà su diversi ambiti della società, del lavoro, delle organizzazioni. Tutti gli analisti internazionali stanno dando una grandissima importanza alla ricerca e alle applicazioni della AI per lo sviluppo non solo in ambito industriale ma anche a supporto delle decisioni, della diagnostica e più in generale delle scelte. Dallo scorso anno ISIA, Istituto statale di livello universitario di Firenze che offre corsi triennali e specialistici in design del prodotto e della comunicazione, ha avviato il progetto “AI ISIA” che è stato il primo laboratorio di ricerca nell’ambito della applicazioni dell’AI nel design, nella comunicazione e nelle arti.

Con tale obiettivo si è costituito un Comitato Scientifico, che ho l’onore di presiedere, che annovera tra i suoi membri ricercatori di importanti imprese internazionali, laboratori di ricerca pubblici, privati e università. Lo scopo è quello di esplorare, sperimentare ed applicare l’AI nelle diverse discipline della creatività e della comunicazione, sviluppare tesi di laurea e di ricerca, funzionare da punto di riferimento per il mondo dell’AI a livello italiano ed internazionale in questi settori.
A conclusione del semestre è stato organizzato un seminario da ISIA e AI ISIA insieme a ricercatori, musicisti, studenti e con la presenza e partecipazione del musicista Marco Castoldi in arte Morgan, sono stati presentati per la prima volta al mondo le ricerche e alcune sperimentazioni. 
Il maestro jazz Antonio Gallucci ha duettato in tempo reale con Obernaut01, una intelligenza artificiale progettata e messa punto dal ricercatore e compositore Francesco Bardozzo in arte Oberlunar componente del Neurone Lab dell’Università di Salerno e membro del Comitato Scientifico di AI ISIA. L’evento, introdotto dal Prof. Francesco Fumelli, Direttore di ISIA Firenze ha costituito un primato assoluto di una intelligenza artificiale che genera nuove composizioni in tempo reale e duetta con musicisti.
Antonio Gallucci ha sottolineato come l’improvvisazione abbia avuto una curva di apprendimento molto veloce e come, pur essendo stata una prova di elevata difficoltà, Obernaut01 abbia imparato in maniera rapida. Sul progetto Francesco Bardozzo lavora da tempo e fino a questo momento aveva sperimentato in pubblico solo alcuni frammenti ma che sono stati sufficienti per creare una attenzione del pubblico e della critica. L’esperimento è indicativo di questa nuova relazione artistica tra l’intelligenza umana e quella artificiale ed è stato un primo, ma significativo, passo in avanti nella ricerca delle applicazioni di AI e di come questo progetto abbia un’ambizione allineata con la capacità del team che sta operando.

Bardozzo, in arte Oberlunar, già conosciuto nel mondo della musica grazie ad un suo recente album di piano sperimentale ed AI (Adhal, 2020) ha dichiarato che “con questo esperimento è stato stabilito il primo vero contatto armonico/melodico di una rete neurale con un essere umano in tempo reale. Sia in termini di significatività che di profondità musicale, l’improvvisazione di Antonio Gallucci con Obernaut01 per certi versi è stata simile a una epifania di Joyce.”
Francesco Bardozzo, che ha sempre progettato i suoi modelli musico-neuronali ispirandosi alle ricerche di Douglas Hofstadter sugli strani anelli, guardando ad alcuni concetti cardinali sull’autoreferenzialità, riflessività ed antiparallelismo del linguaggio musicale ha sottolineato come l’anteprima del The Jorgan File di Morgan, una ricerca multi-modale e ancora non pubblicata sulla scienza della composizione moderna sia stata di ispirazione. 
Al termine dell’esecuzione, Gallucci ha spiegato come nell’improvvisare con Obernaut01 abbia dovuto cambiare radicalmente il modo di pensare alle note che produceva, spostando le relazioni con il centro tonale su colori diversi. Ha sottolineato come il risultato ottenuto vada oltre l’avanguardia jazz, scatenando sensazioni alienanti. Il pensiero comune è quello che Obernaut01 non abbia affatto prodotto musica seriale o sterile in termini di consapevolezza e coscienza. L’impressione è stata quella che l’intelligenza artificiale abbia concepito un modo tutto suo di produrre musica tramite un ragionamento complesso e, sovente, di difficile comprensione tramite il filtro umano. In termini tecnici, Francesco Bardozzo, definisce il ragionamento musicale sviluppato nella AI come scientificamente definito nel suo cosiddetto spazio latente, simile a un mondo delle idee.
Sempre Francesco Bardozzo sottolinea la tecnica utilizzata “Ho addestrato la rete neurale con brani di Scott Joplin, Louis Armstrong e Michel Petrucciani ma avrei potuto addestrarla su Johann Sebastian Bach oppure su Altrove di Morgan. Il potere adattativo e generalizzante di questa rete la rende pronta a qualsiasi genere musicale”. Al di là del successo stabilito da questo primo contatto, Morgan e Oberlunar si sono interrogati sulla possibilità che Obernaut01 ingenerasse una sorta di transfert emotivo nell’ascoltatore. Obelunar racconta che “nei diversi confronti con Morgan, abbiamo sviluppato una procedura per valutare il grado di intelligenza musicale generato dalla macchina. Questo tipo di test esiste in forma più generale ma, non è stato mai definito per quanto riguarda il linguaggio semantico musicale.”

In passato si erano realizzate altre sperimentazioni ma l’idea dietro il modello Obernaut è quella di creare un sistema self-supervised o unsupervised. Oltre al dataset di addestramento, che è umano, è la stessa rete a comporre musica, creando da sola le sue regole armonico-melodiche. In esperimenti precedenti era la rete neurale che doveva individuare le regole del musicista e seguirne i suoi suggerimenti. La sua bontà era valutata su quanto fosse capace di avvicinarsi all’idea del musicista stesso. In questo esperimento, invece, il paradigma è invertito: è l’uomo a doversi adattare e cambiare le proprie regole musicali per riuscire a duettare con la macchina.

Un altro elemento da tenere in considerazione è che la maggior parte degli esperimenti precedenti, sebbene abbiano elementi di AI, mantengono la struttura tipica della musica aleatoria. In questo caso Obernauts 07 è un sistema di più AI che cooperano all’unisono per definire non soltanto la sequenza delle note, ma anche la loro intensità, la velocità e il ritmo,  come farebbe un musicista nell’atto compositivo ed espressivo evitando di netto l’aleatorietà.

All’evento ha partecipato attivamente il musicista e cantante Morgan, che ha sottolineato come la sperimentazione non solo sia un’occasione per riconsiderare le dinamiche musicali ma più in generale per studiare, comporre e scomporre i diversi metodi per immaginare, scrivere e produrre musica. Il maestro Igor Merlini, compositore e consulente RAI per la musica e anch’esso membro del Comitato Scientifico di AI ISIA, a un primo ascolto dei prodotti di Obernaut01, sostiene che nel prossimo futuro la composizione generativa basata su reti neurali potrà cambiare il processo creativo musicale, sovvertendo molti paradigmi della composizione moderna. Il maestro Nicola Elias Rigato, compositore e stretto collaboratore di Oberlunar per il progetto Obernaut01, ha spiegato che il ruolo del compositore sarà quello di addestrare e istruire la rete neurale, creando così tutto ciò che è a monte e non a valle della composizione stessa.

Articolo di Maurizio Galluzzo

Francis Oberlunar (Dr. Francesco Bardozzo) che spiega su Clubhouse come funziona una intelligenza artificiale che compone musica!

Spread the love

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *