Il Cyberpunk incontra Oberlunar:
l’Ingegnere di una razza estinta.
L’AI e la creatività umana si fondono, sfidando le concezioni tradizionali in una rivoluzione tecnologica. Oberlunar, all’anagrafe Francesco Bardozzo, figura emblematica di questa rivoluzione, incarna l’epitome dell’artista-accademico del XXI secolo, con lo sguardo fisso tra musica e correnti filosofiche del cyberpunk, del transumanesimo e della tecno-simbiosi. Il meta-autore esplora le capacità dei computer fin da piccolo. Ora professore universitario, unisce insegnamento e ricerca sulla musica artificiale arricchendo il tessuto esperienziale artistico.
Interrogato sul suo interesse per i temi distopici, l’artista sorride, svelando una comprensione profonda delle contraddizioni umane. “Da secoli,” comincia, “abbiamo vissuto in ere che, guardando indietro, consideriamo distopiche, nonostante fossero guidate dalla ricerca di un’utopia. Attualmente, siamo immersi in un’epoca che definisco Medioevo Artificiale, perchè anche se è un’epoca di maggior longevità per l’essere umano, la stessa viene spinta da una evoluzione tecnologica sconsiderata, che ironicamente ha peggiorato la nostra esistenza. In un momento dove affetti umani sono emulati da chat-bot, la scienza inizia a fondere cellule neurali con microchip, la carne sintetica diventa un’ancora di salvezza, milionari fanno turismo spaziale, abbiamo la metà del pianeta che è devastato dall’inseguimento incessante del profitto e del divertimento, mentre l’altra metà dalla miseria e dalle malattie… e cosa dovrebbe mancarci per disegnare questo momento storico “distopico” ? Una pestilenza? Ah… no quella già c’è stata… E poi… noi dei paesi “sviluppati” viviamo in una crescente tendenza a rendere artificiale ogni aspetto della nostra vita, dai sentimenti all’aria che respiriamo… ora si può realmente ignorare l’attrazione distopica verso gli aspetti più oscuri del nostro rapporto con la tecnologia? Su scala globale per me stiamo parlando di Medioevo Artificiale… nessuno me lo leva dalla testa.”
Ogni album di Oberlunar è un capitolo di un discorso più ampio che trascende la mera esperienza dell’ascolto, puntando all’esperimento ed ad una convoluzione metafisica con la tecnologia. Il professore addestra le AI che programma con le sue stesse improvvisazioni al pianoforte – è come se fosse intrappolato in una proiezione aumentata artificialmente di se stesso da se stesso – e spiega che la maggior parte delle persone non hanno questo tipo di progettualità. Risulta chiaro che la musica di Oberlunar non è scaricata da un servizio online qualsiasi; è composta sia in termini di codice che di spartito attraverso un’intima collaborazione con l’IA.
Nel 2020, il 6 Marzo, l’artista-accademico pubblica “Adhal“, la prima creazione artificiale che ha tanti primati e che si radica saldamente nei fondamenti del cyberpunk portando ad un futuro in cui umanità e tecnologia si fondono così tanto da diventare indistinguibili. In effetti, in “Adhal“, composto figurando una partita a scacchi armonico-melodica contro l’IA, l’umano e la macchina diventano indistinguibili. Last.FM, nel 2020, classifica Oberlunar tra i top 5 experimental piano music artists al mondo.
Dopo un anno di silenzio, nel 2021, Oberlunar pubblica il secondo capitolo della sua esplorazione artistica con “Destructured Bach“, un progetto che destruttura e ricompone le opere di Bach. Le opere di Destructured Bach trasmettono disagio e perdita di coscienza, sono markoviane, non hanno chiusure, sono fugati artificiali di una AI non supervisionata. In una conferenza al Teatro Niccolini di Firenze, lo stesso palco di Carmelo Bene, lancia una critica devastante all’antropocentrismo dell’intelligenza umana e lo collega alla nozione di “eguale dignità” dei pattern musicali proposta da Stravinskij, ma con un approccio irriverente, perché questa volta i pattern li genera la macchina con un’elevata autonomia. Poi ricalca i concetti come la ‘differance’ di Derrida, le teorie di Lacan, interrogandosi sulla relazione tra significato e significante e come questa dinamica si traduca nel dominio musicale con significati e significanti artificiali.
Dopo due anni di silenzio, l’8 Dicembre 2024, Oberlunar pubblica Elegans. Elegans è generato da una intelligenza artificiale (IA) basata sullo schema dei neuroni del C.elegans (un piccolo nematode di 1 millimetro). La stessa AI da lui progettata viene pubblicata sulla rivista scientifica Neurocomputing. Arriva il terzo elemento chiave che lo contraddistingue: la tecno-simbiosi, un ponte tra il mondo biologico e quello digitale. Oberlunar spiega che il processo creativo è influenzato da principi organici, suggerendo che la comprensione e l’artificializzazione dei sistemi naturali possono portare a nuove forme di espressione e creatività tecnologica ottimizzate da madre natura, il vero ingegnere millenario.
Ma Oberlunar non si ferma qui, spazia dalla musica artificiale alle immagini ed ai video artificiali. Adesso tramite un prompt, una descrizione testuale, ovvero una sequenza di parole di senso compiuto, è possibile visualizzare ciò che si descrive.
“Così come per la musica, volevo creare un videoclip del mio brano Echoes completamente strutturato e generato da una AI. C’è tanto della cultura sci-fi, dal Tagliaerbe di Brett Leonard, del Neuromante di William Gibbons, di Blade Runner di Ridley Scott, forse ho strizzato pure l’occhio a Matrix ma, resta il fatto che il video piace e che è stato realizzato con un budget irrisorio in pochi giorni di lavoro”.
Ci racconta che il video voleva esprimere l’abbandono della propria fisicità alla ricerca di quella dimensione utopica artificiale a cui tutti aspirano. Pertanto l’uomo abbandona il suo corpo e lascia il suo cervello biologico in condivisione all’interno di macchine dedicate che lo proietteranno su altri orizzonti virtuali. Ma qualcosa va storto, le stesse macchine nominate “Echoes” verranno hackerate da delle creature di madre natura, dei roditori, così distorcendo la realtà illusoria dove tutti gli abitanti sono intrappolati.
Forte delle visualizzazioni e degli apprezzamenti della critica, Oberlunar pubblica un secondo video, Fragile (Horizon), lo stesso raggiunge in pochi mesi migliaia di visualizzazioni. Fragile (Horizon) è un video spirituale dove tempo e spazio si dilatano e sono immobilizzati in centinaia di sfaccettature e matriosche: “È un video che racconta l’immobilità dell’esistenza bloccata dalla stesse sovrastrutture che ci siamo creati per scappare dal problemi dell’esistenza stessa – è un oroboro che dura un respiro.“.
“Il mondo sta andando nella direzione dell’artificialità totale, indietro non si può tornare, e..”. Oberlunar, nel video Echoes e Fragile (Horizon) voleva qualcosa di ancora imperfetto, sottolineando che è questo il momento giusto per pubblicarli perchè il mondo della generazione dei video sarà così allineato ad una perfetta rappresentazione del reale, che, fondamentalmente, non ci sarà più niente di interessante: “Un mio amico, Morgan, mi ha consigliato di cercare nell’imperfezione, io l’ho cercata in quel posto dove le macchine sono ancora capaci di sbagliare “.
Elisa Abate
(Gruppo Obernauts of Oberlunar)
Some links on my researches…
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